Action Bear

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Fototrappola 4K: Solo Action Bear è Tra le Poche a Disporne

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TEMPO DI SCATTO ULTRA RAPIDO

Grazie ad un tempo di scatto di 0,2-0,6 secondi

qualità video e foto superiore

Video in 4K e Foto da 32MP

Una fototrappola 4k, come ad esempio Action Bear, è un dispositivo molto utile per chi desidera osservare la natura servendosi di uno strumento di qualità.

Infatti gli animali selvatici possono essere studiati e ammirati solamente utilizzando un device discreto e perfettamente mimetizzabile, al tempo stesso capace di realizzare immagini e filmati nitidi e dotato di una lunga autonomia senza collegamento elettrico.

Una buona fototrappola 4k dovrebbe presentare le seguenti caratteristiche:

  • colorazione esterna con motivi mimetici, allo scopo di confondersi perfettamente con la vegetazione circostante;
  • presenza di una coppia di sensori, quello diurno dotato di una risoluzione pari a 8 megapixel, e quello notturno con una risoluzione che corrisponde 2 megapixel. Grazie a questo requisito, il dispositivo non necessita di un filtro a infrarossi che potrebbe generare un indesiderato rumore nel momento della sua attivazione, spaventando la fauna selvatica. Quando le batterie incominciano a scaricarsi, inoltre, potrebbe il filtro potrebbe stazionare in posizione notturna anche durante le ore diurne, con conseguente registrazione di immagini poco utilizzabili in quanto alterate da una colorazione rosa/viola;
  • registrazione di video in 4k e foto fino a 32 megapixel. A tal proposito è bene tenere presente che tali risoluzioni (massime) vengono ottenute dalla fototrappola mediante un meccanismo di interpolazione, quindi è consigliabile, per un utilizzo standard, servirsi dell’opzione “full HD” per i video e di quella pari a 8 megapixel per le foto;
  • led invisibili, che hanno la funzione di illuminare lo scenario notturno, dotati di radiazioni infrarosse con una lunghezza d’onda pari a 940 nanometri. Grazie a questa caratteristica, i raggi non ricadono all’interno dello spettro del visibile né per gli essere umani né per gli animali selvatici, risultando quindi invisibili;
  • sensore inferiore PIR, a infrarossi passivi (passive infra red), che è capace di captare una variazione termica provocata dal passaggio di animali o persone. Il suo angolo d’azione dovrebbe corrispondere all’incirca a 90 gradi, in modo tale da essere in grado di attivare la fototrappola in un intervallo di tempo brevissimo (meno di mezzo secondo per le foto, un secondo per i video);
  • foro da 1/4 di pollice sul basso, per posizionare facilmente il dispositivo su un treppiede o su eventuali altri accessori fotografici;
  • foro di ingresso per l’alimentazione, dato che la fototrappola può essere alimentata mediante l’utilizzo di una batteria esterna o anche attraverso pannelli solari;
  • una leva laterale per l’apertura, meglio se singola in quanto la presenza di due elementi di questo tipo potrebbe determinare incagliamenti in ambienti outdoor non sempre favorevoli, come ad esempio la boscaglia;
  • un display a colori da 2,4 pollici;
  • tastiera comprendente frecce direzionali, per navigare nel menù dello strumento e settare le impostazioni desiderate. I tasti dovrebbero essere preferibilmente di consistenza non troppo dura e, soprattutto, dotati di retroilluminazione. Una volta schiacciati non dovrebbero emettere nessun rumore, per interferire il meno possibile con la fauna selvatica presente nel momento dell’installazione, che altrimenti potrebbe spaventarsi e allontanarsi;
  • alloggiamento per una scheda di memoria SD, le cui dimensioni dovrebbero raggiungere i 512 giga, in quanto spesso la fototrappola rimane incustodita per lunghi periodi di tempo e quindi una maggiore memoria consente di archiviare più dati per settimane o anche mesi;
  • connettore mini USB, che permette di collegare la fototrappola a un dispositivo come computer o tablet, per scaricare agevolmente i file;
  • un interruttore generale, comprendente le tre modalità standard, che sono off (quando la fototrappola è spenta), test (per modificare le impostazioni dal menù) e on (se selezionata fa attivare un countdown di 12 secondi, finito il quale la fototrappola è pronta per registrare foto e video in base alle impostazioni installate);
  • alloggiamento per le batterie, che si trova sul lato destro della macchina. La fototrappola si serve in genere di 4 o di 8 batterie, per possedere un’autonomia che in standby corrisponde fino a 8 mesi, mentre se va incontro a una certa attività (discreto passaggio di fauna selvatica occasionale), può raggiungere i due mesi;
  • informazioni chiare (e possibilmente attendibili) riguardanti la resistenza nei confronti delle temperature estreme e delle intemperie;
  • supporto a vite e cinghia, tra i quali scegliere per un corretto posizionamento outdoor;
  • libretto di istruzioni tradotto in lingua italiana (o nella lingua desiderata). Bisogna sempre accertarsi sulle lingue in cui sono disponibili le informazioni perché non tutti i brand dispongono di una certa varietà di traduzioni.

La fototrappola 4k Action Bear inoltre si presenta sul mercato all’interno di un confezionamento realizzato in carta ecologica riciclata, dettaglio non indifferente per la filosofia di rispetto e amore per la natura che contraddistingue l’azienda produttrice nonché la stragrande maggioranza degli utilizzatori di questi dispositivi.

Fototrappola 4k: come impostarla

Per garantire il più efficace funzionamento della fototrappola Action Bear è necessario impostarla correttamente per fare in modo che tutte le sue funzioni siano attive.

A tale scopo bisogna procedere con un settaggio accurato e preciso, seguendo step-by-step tutte le indicazioni riportate sul libretto di istruzioni che, oltre ad essere chiaro ed intuitivo, è scritto in Italiano per facilitare al massimo gli utenti nelle fasi preliminari.

Per impostare la fototrappola è opportuno eseguire le seguenti operazioni:

  • inserire le batterie alcaline nell’apposito alloggiamento, avendo cura di richiuderlo alla perfezione, sigillando tutte le sue parti;
  • intervenire sul pulsante d’accensione che, nella maggior parte dei modelli, prevede tre differenti opzioni: “on”, quando l’apparecchio è stato acceso ed è quindi pronto per realizzare immagini o video, oppure per rimanere nella fase di stand-by; “off”, quando lo strumento è spento; “test”, quando l’apparecchio è in pausa e aspetta l’inserimento delle impostazioni;
  • accedere al display retroilluminato, che permette di manovrare la fototrappola anche di notte, per visualizzare tutte le opzioni;
  • impostare data e ora;
  • scegliere la gestione operativa più adatta alle proprie necessità, optando tra 3 possibilità, che sono: solo scatti, solo video o scatti e video in alternanza. Di solito quest’ultima impostazione è quella preferita
  • impostare il trigger time, che consente di realizzare immagini ad alta risoluzione, nitide e precise grazie a tempistiche comprese tra 0,2 e 0,6 secondi;
  • quando è presente, impostare a piacimento la funzione Time Lapse che permette all’apparecchio di funzionare sempre nello stesso intervallo di tempo indipendentemente dall’attivazione dei sensori di movimento;
  • controllare la sensibilità luminosa del LED infrarosso a bassa emissione che, nel modello Action Bear Fototrappola Digitale, è pari a 940 nanometri, un valore di ottimo livello per strumenti professionali come questo;
  • controllare la scheda di memoria, verificandone la capienza e settando la progressione dei dati in relazione alla loro registrazione;
  • chiudere lo sportello del contenitore esterno, assicurandosi che la componentistica digitale sia perfettamente riparata e infine sigillare la serratura.

fototrappola mimetica full hd 4k

In commercio sono disponibili numerosi modelli di fototrappola 4k che, generalmente, garantiscono una notevole efficienza, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni notturne.

Il termine 4k indica un’alta risoluzione, corrispondente alla modalità HD (ultra D): infatti il numero 4 indica 4000 pixel, che in realtà sono compresi tra 3840 e 4096 a seconda del modello considerato.

Valori del genere sono significativi della risoluzione dell’apparecchio, corrispondente alla disposizione dei pixel a livello orizzontale.

Rispetto alle altre risoluzioni, il 4k è senza dubbio molto più dettagliato e nel caso specifico di una fototrappola consente di realizzare foto e video di qualità superiore.

Un simile formato consente di proiettare i video registrati anche su schermi di ultima generazione, appartenenti a device che permettono di visualizzare anche i minimi dettagli evitando la sgranatura delle immagini.

Utilizzando simili dispositivi, che servono proprio per trasmettere immagini di oggetti in movimento, la loro produzione deve essere il più possibile dettagliata per individuare anche i minimi particolari utili soprattutto in caso di videosorveglianza.

In queste situazioni è indispensabile individuare volti, costituzioni corporee, dettagli fisici ed estetici dell’autore del furto oppure dell’abbandono dei rifiuti su terreni incustoditi.

Queste immagini e riprese realizzate con fototrappole 4k possono essere utilizzate come tangibile prova di un reato, e quindi documentare in maniera inconfutabile i fatti avvenuti.

Chi dispone di apparecchi 4k può comunque in fase di configurazione impostare una risoluzione inferiore, situazione che avviene ad esempio per i test di posizionamento.

In questi casi è necessario inclinare in maniera ottimale il dispositivo per fare in modo che il sistema di lenti sia orientato secondo il massimo angolo del campo visivo.

Un fattore molto importante per assicurare efficacia e longevità all’apparecchio si riferisce al corretto impiego della scheda di memoria, tenendo conto che i dati realizzati possono essere inviati in tempo reale al device di riferimento oppure rimanere nella scheda di memoria per essere visti successivamente.

Come la maggior parte di modelli di fototrappole a infrarossi, anche la Action Bear in 4k è in grado di scattare foto e registrare riprese a colori durante il giorno, mentre in assenza di luce la produzione è soltanto in bianco e nero.

Anche se può essere considerata una limitazione abbastanza notevole, questa bicromia consente di ottenere risultati nitidi e senza aloni o sbavature periferiche.

Considerate le migliori attualmente in commercio, sia per l’alta definizione delle immagini create, che per l’ampia gamma di prestazioni offerte, queste fototrappole sono adatte per osservazioni naturalistiche, attività venatoria e videosorveglianza.

Fototrappola 4k: come piazzarla e nasconderla

Per piazzare correttamente una fototrappola 4k è indispensabile fare riferimento ad alcuni accorgimenti per mimetizzarla al meglio: tale esigenza è importante sia in caso di osservazioni naturalistiche, per non destare sospetti nella fauna selvatica, sia in caso di videosorveglianza, per non essere raggirati dai malintenzionati.

Sul mercato sono reperibili ormai quasi esclusivamente modelli di fototrappole con un motivo mimetico sulla scatola esterna, tuttavia esso può non essere sufficiente per mascherarla al meglio.

Un suggerimento per aumentare al massimo il mimetismo può essere quello di munirsi di una sciarpa a rete, un po’ di colla e una rete mimetica, allo scopo di spezzare le linee dritte lungo i bordi, interrompendo la sagoma regolare che in quanto tale è facilmente riconoscibile in un contesto naturale e pertanto individuabile.

Si può procedere ritagliando una porzione di sciarpa a rete di dimensioni leggermente superiori a quelle della fotocamera, in quanto andrà poi fissata sul macchinario e quindi è utile un leggero eccesso di tessuto.

Qualsiasi punto che andrà incollato dovrà essere dotato di rete mimetica, sempre per non interrompere il motivo della fotocamera; lo scopo della rete è quello di creare profondità.

Ovviamente seguendo questa procedura bisognerà prestare la massima attenzione a non coprire le parti importanti come l’obiettivo, mentre i sensori di movimento sono in grado di funzionare anche coperti (è comunque consigliabile lasciare liberi anche loro).

L’ideale è mescolare porzioni di rete di varie tonalità di verde e marrone, per richiamare i colori del bosco, oppure di grigio se il posizionamento prevede un ambiente urbano, ad esempio in caso di videosorveglianza.

Lo scopo principale rimane sempre quello di nascondere il più possibile la fototrappola che altrimenti non può svolgere al meglio la sua funzione, né riprendendo animali né esseri umani eventualmente malintenzionati.

Un altro fattore da tenere in considerazione per una corretta installazione della fototrappola è rappresentato dalla protezione nei confronti degli agenti atmosferici.

fototrappola 4k consigli

Infatti, sebbene quasi tutti i prodotti attualmente reperibili sul mercato dichiarino la totale resistenza nei confronti dell’umidità e delle temperature estreme, non sempre tale requisito corrisponde alla realtà.

Esiste infatti la concreta possibilità che una fototrappola perfettamente intatta dopo una leggera pioviggine, interrompa improvvisamente le sue funzioni nel corso di un acquazzone di una certa durata, compromettendo anche la sicurezza dei dati già registrati.

Oltre ad accertarsi circa la qualità dell’articolo che ci si appresta ad acquistare, preferibilmente affidandosi a rivenditori di fiducia, si può ovviare a tale inconveniente mediante un adeguato posizionamento.

Sotto a una tettoia, ad esempio, oppure in un incavo di un albero o della vegetazione, qualsiasi riparo naturale che offre il paesaggio deve essere preso in considerazione in quanto potrebbe garantire il corretto funzionamento del dispositivo anche per periodi di tempo lunghi (settimane o mesi) senza doversi preoccupare delle condizioni meteorologiche.

Anche l’altezza a cui deve essere collocato lo strumento è funzione dello scopo per cui si utilizza: se si desidera monitorare le abitudini di selvatici di piccole dimensioni, come volpi, tassi, donnole, eccetera, l’altezza ideale è piuttosto limitata, per poter apprezzare nei minimi dettagli i piccoli animali.

Viceversa, se l’obiettivo è quello di studiare i comportamenti di animali dotati di una certa mole, come ungulati di grossa taglia oppure orsi, bisognerà piazzare il dispositivo ad altezza d’uomo.

Se invece lo scopo della fototrappola è quello di esercitare una videosorveglianza, la fototrappola dovrà addirittura trovarsi in posizione rialzata rispetto a un uomo di altezza media, in quanto le riprese dall’alto forniscono particolari spesso preziosi per la ricostruzione delle effrazioni come furti, rapine o aggressioni, molto utili da mostrare alle forze dell’ordine che devono identificare i malintenzionati.

Un altro parametro, spesso sottovalutato, che si dovrebbe sempre valutare per un corretto piazzamento di tale strumento è la possibilità che esso sia oggetto di furto da parte di passanti.

Purtroppo può capitare che delle persone casualmente si imbattano in una fototrappola e decidano di impossessarsene per trarne eventuali profitti rivendendola: anche da questo punto di vista il mimetismo deve essere il più accurato possibile.

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